Quando si parla di Net Zero ci si riferisce a un obiettivo sempre più centrale per le imprese: azzerare il saldo tra le emissioni di gas serra generate e quelle assorbite attraverso progetti di rimozione o compensazione. Non si tratta solo di ridurre le emissioni, ma di impostare un percorso credibile e misurabile per bilanciarle del tutto, in linea con quanto richiesto dagli accordi internazionali sul clima, a partire dall’Accordo di Parigi.

La Net Zero, però, non è sinonimo di carbon neutrality, anche se a volte i due termini vengono confusi. La neutralità carbonica può basarsi su un bilanciamento statico delle emissioni, anche tramite compensazioni esterne. La Net Zero, invece, richiede una riduzione strutturale delle emissioni nel tempo e privilegia soluzioni di carbon removal durature e verificabili.
Secondo le Nazioni Unite, raggiungere la Net Zero significa “ridurre le emissioni di carbonio a una piccola quantità di emissioni residue che possano essere assorbite e immagazzinate in modo duraturo dalla natura o da sistemi tecnologici di cattura del carbonio”.
L’obiettivo è ambizioso ma imprescindibile: sempre secondo l’ONU per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 °C, le emissioni devono essere ridotte del 45% entro il 2030 e azzerate entro il 2050.
Ecco perché sempre più aziende stanno investendo in strumenti concreti per misurare e monitorare il proprio impatto. Tra questi, la carbon footprint è uno degli indicatori chiave.
In questo scenario, misurare il proprio impatto non è più un’opzione, ma una necessità. Anche per adeguarsi alle normative europee, come la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), che impone alle aziende di monitorare e comunicare dati ambientali concreti, a partire dalla carbon footprint.
I dati, in questo contesto, sono molto più di semplici numeri: rappresentano lo specchio dell’impatto ambientale reale dell’azienda e permettono di pianificare strategie di miglioramento mirate. Senza dati, infatti, la sostenibilità resta solo una buona intenzione.
Tuttavia, misurare correttamente l’impatto non è semplice. Serve raccogliere e analizzare dati su emissioni dirette (Scope 1), emissioni indirette da energia (Scope 2) ed emissioni indirette lungo la filiera (Scope 3): trasporti, materie prime, fornitori, rifiuti, viaggi di lavoro, ecc. Ed è proprio lo Scope 3, spesso il più complesso da monitorare, a rappresentare la fetta più ampia dell’impronta carbonica aziendale. Ed è qui che entrano in gioco i software per la gestione della sostenibilità aziendale.
1. Risparmiare tempo e ridurre la complessità
I software per la sostenibilità centralizzano i dati, automatizzano la reportistica, generano grafici ebenchmark e riducono il rischio di errore. Anche team più piccoli possono ottenere una visione chiara dell’impatto aziendale dell’azienda e prendere decisioni rapide e basate su evidenze oggettive. Inoltre, i software per la sostenibilità sono in grado di fornire dashboard interattive, che permettono di visualizzare in modo intuitivo le metriche più importanti, trasformando dati complessi in strumenti di comunicazione chiari e immediati.
2. Comunicare in modo chiaro e conforme alle normative
Un software strutturato è pensato per lavorare in linea con gli standard GRI e con la direttiva CSRD, semplificando la rendicontazione ESG. Questo consente di produrre report coerenti, affidabili e adatti a essere condivisi con stakeholder, clienti, pubbliche amministrazioni e partner commerciali.
3. Prendere decisioni strategiche basate su dati reali
Un software per la sostenibilità permette di monitorare in tempo reale le performance ambientali e sociali dell’azienda, evidenziando punti di forza e criticità. Questo approccio consente di definire strategie mirate e migliorare il posizionamento competitivo, anche agli occhi di investitori, clienti e fornitori.
Inoltre, integrando i dati ambientali con quelli economico-finanziari, si ottiene una visione completa del valore generato dall’impresa nel tempo, facilitando anche l’accesso a finanziamenti, bandi e incentivi legati alla transizione ecologica.
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